ACQUALAGNA
Il XX Congresso provinciale della Cna di Pesaro Urbino ha visto l’emotivo arrivederci di un agguerrito Giorgio Aguzzi, presidente uscente, “dopo due mandati ed 8 anni di grandi, entusiasmanti esperienze”. Al suo posto subentra l’altrettanto deciso, Alberto Barilari, imprenditore nel settore della meccanica. Il passaggio del testimone è stato pressocché indolore ed
unitario visto che lo stesso Barilari era un uomo della presidenza. Snocciolati numeri drammatici: - 60,50% nel manifatturiero; - 30,80% nelle costruzioni; -39,90% nei servizi. Dati angosciosi dell’ultimo semestre 2012 che fanno riferimento alle imprese con meno di 20 addetti in provincia di Pesaro Urbino, la provincia dove le micro e piccole imprese
sono state maggiormente provate dalla crisi in tutta la regione. La perdita occupazionale in Italia è stata pari ad un -9,20%; nelle Marche -9,80%; nella provincia di Pesaro Urbino del 12% in meno. Hai voglia te a non esalare pessimismo. Eppure, era, comunque logico, d a l l ’ a p p u n t a m e n t o quadriennale della Cna provinciale (prima della “Ginestra” del Furlo di
Acqualagna l’assise si era tenuta a Fano), esce fuori una rinnovata energia e, soprattutto, uno scuotimento
alla politica (presente la senatrice Camilla Fabbri, fiore all’occhiello della “mission” Cna). Ha cominciato Alberto Drudi, presidente Camera di Commercio: “Invece di fatti concreti in economia, a Roma, si ci batte sui larghi tecnicismi delle riforme. Come eleggere il Presidente della Repubblica e l ’ i n n o v a z i o n e elettorale…Quando si parla di uomini, invece di far emergere il merito si continua a parlare di rottamazione”. Il segretario provinciale Moreno Bordoni è stato ancora più energico: “Non continuiamo a nascondere il drammatico momento. Sono 10 semestri che si dice che la crisi terminerà; sono altrettanti 10 semestri, contrariamente, che attendiamo un raggio di sole. Il rigore è stato praticato, ora
è necessario crescere. I politici debbono avere la stessa sensibilità per le micro aziende che chiudono nel silenzio più assordante”. Applausi scroscianti perché, giustamente, non esistono, sul territorio regionale, solo entità industriali, seppur
importantissime, come Berloni e Merloni. Bordoni scuote gli astanti quando, parlando a braccio, ringrazia il presidente
Spacca “per aver aumentato l’Irap”. I sussurri e le agitazioni in sala gli fanno comprendere di essersi confuso. Infatti gli ultimi
provvedimenti della Regione in tema di economia riguardano la riduzione dell’Irap! Gian Mario Spacca sorride e con quel poco di voce che gli resta dopo un piccolo attacco influenzale sottolinea: “L’Italia, in questo momento, ha la peggior
caduta della propria ricchezza. Come Regione Marche ci eravamo illusi che questo tempo si superasse prima. Non è stato così ma posso garantire che nessun settore, nessun lavoratore sarà lasciato solo”. Questo in risposta ad Aguzzi quando, nel suo intervento, ha dichiarato che “noi imprenditori siamo spesso soli nonostante le promesse”.
Spacca ha continuato portando le Marche a modello: “Siamo la prima regione che ha preso provvedimenti che faranno
storia nel Paese: gli ammortizzatori sociali in deroga (90 milioni a questa provincia quando la liquidità era critica) e la riduzione Irap. Non basta più la resistenza. Occorre ora lavorare su un unico fattore primario: l’impresa. Tutti quanti dobbiamo fare un passo indietro e mettere l’impresa davanti a noi. La riduzione dell’Irap è apprezzabile ma
simbolica vista la tassazione sulle imprese”. Non poteva mancare l’accenno alla riforma sanitaria: “Occorre agire con
maggior determinazione sul sistema sanitario regionale (nelle vicine Cagli e Fossombrone saranno fischiate le orecchie ndr).
Basta campanilismi. Basta difendere gli egoismi dei territori. I 20 milioni di risparmio sulla sanità ci consentono di trovare risorse per abbassare l’Irap regionale. La Regione, ricordate, non è il vostro interlocutore dialettico, sta dalla vostra parte. Noi saremo con i vostri dirigenti alla ricerca di nuove soluzioni”. Il tema del congresso, appunto, si coniuga benissimo alle
parole di Spacca sulle risoluzioni: “il futuro è l’artigianato, il lavoro non si cerca, si crea”. E’ seguita, nella tarda
mattinata, la premiazione di quattro artigiani, titolari di altrettante imprese, che sono iscritte da più anni alla Cna.
Si tratta di quattro imprenditori rappresentativi del territorio: Mario Gulini di Urbino, Caterina Pagnini di
Pesaro, Guido Angeli di Montecchio e Sergio Mazzanti di Fano. Con la loro pluridecennale adesione
alla Cna hanno dimostrato particolare attaccamento all’associazione. Al termine, l’assemblea congressuale,
ha provveduto al rinnovo degli organismi che guideranno l’associazione per i prossimi
quattro anni. (e.g.)